Forze dell’Ordine: Protettori o Strumenti di Potere?

Pubblicato il 4 maggio 2025 alle ore 19:48

Encomio ai Servitori della Legge: Difensori dei Cittadini e Guardiani della Giustizia

Nel cuore delle istituzioni democratiche, vi sono uomini e donne che, indossando la divisa, scelgono di servire il bene comune con onore e dedizione. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e molti funzionari degli organi delle Forze dell'Ordine svolgono un ruolo imprescindibile per la sicurezza dei cittadini e il rispetto delle leggi.

 

Ogni giorno, questi professionisti affrontano sfide che mettono alla prova il loro coraggio, la loro integrità e la loro umanità. Si espongono a pericoli per garantire la nostra sicurezza, investigano senza sosta per assicurare alla giustizia chi mina la convivenza civile, e intervengono con prontezza per proteggere chi è vulnerabile. Nonostante la complessità del loro lavoro, sono simboli di disciplina, sacrificio e dedizione al servizio pubblico.

Da parte della Redazione, a  loro va il nostro riconoscimento più profondo. A chi, tra burocrazie e difficoltà, continua a lavorare per un’Italia più sicura e più giusta. A chi, con spirito di abnegazione, mantiene vivo il principio fondamentale che la legge esiste per proteggere e non per opprimere.

Onore a questi servitori dello Stato, che ogni giorno dimostrano che la forza, quando è al servizio della giustizia e della tutela del cittadino, non è sopraffazione, ma difesa della libertà.

 

Poiché il rispetto vero non è cieca obbedienza, ma difesa della giustizia, l'Anticonformista Indipendente, pur riconoscendo l'onore e il sacrificio di chi serve la legge con dignità, non può restare in silenzio davanti a quei funzionari che, con abusi e corruzione, tradiscono il giuramento di tutela del cittadino e infangano le istituzioni che dovrebbero incarnare l’integrità.

Criticare questi comportamenti non è un attacco, ma un atto di responsabilità verso il valore autentico delle Forze dell’Ordine.

 

Le forze dell’ordine sono davvero al servizio del cittadino? Oppure, in troppi

casi, diventano strumenti di repressione e abuso? È una domanda scomoda, ma necessaria.

 

Quando la giustizia diventa ingiustizia

Non si può negare che molti agenti operino con integrità, rischiando la vita per garantire sicurezza.  Ma cosa succede quando alcuni di loro tradiscono questo principio?

 

Violenza gratuita, insabbiamenti, abusi di potere: episodi che non sono più eccezioni, ma sintomi di un sistema che protegge se stesso più che i cittadini.

 

Pensiamo ai casi di Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, il G8 di Genova. Quante volte la verità è stata occultata? Quante volte le vittime sono state dipinte come colpevoli?

 

La fiducia tradita

La sicurezza dovrebbe essere un diritto, non un privilegio. Eppure, sempre più persone temono chi dovrebbe proteggerle. Perché un cittadino dovrebbe avere paura di chi indossa una divisa?

 

Non si tratta di demonizzare un’intera categoria, ma di riconoscere che gli abusi di pochi infangano l’intera istituzione. Se la giustizia non è uguale per tutti, allora non è giustizia.

Un sistema che deve cambiare

La soluzione non è più repressione, più armi, più paura.  Serve trasparenza, responsabilità, controllo reale. Serve un sistema che punisca gli abusi, invece di nasconderli.

 

E voi, lettori dell’Anticonformista Indipendente, cosa ne pensate? La sicurezza è davvero garantita? O è solo un’illusione?


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