Memoria interrotta: il dovere di non dimenticare ciò che fu imposto

Pubblicato il 20 giugno 2025 alle ore 01:12

  Tra il 2020 e il 2023, l’Italia ha vissuto una sospensione della democrazia sostanziale. In nome dell’emergenza sanitaria, si sono imposte misure coercitive, si è fatto uso della paura come strumento di governo e si è ridotto il dissenso a eresia.

Un siero sperimentale, non un vaccino tradizionale

  Ciò che è stato inoculato alla popolazione non era un vaccino nel senso classico del termine, ma un siero sperimentale a mRNA, autorizzato in via condizionata e senza studi a lungo termine. Lo conferma l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che ha pubblicato l’elenco delle sperimentazioni cliniche COVID-19, molte delle quali ancora in corso ben dopo l’inizio delle campagne vaccinali.

“Il vaccino Comirnaty è stato autorizzato in via condizionata. I dati completi di sicurezza ed efficacia saranno disponibili solo nel 2024.”  — EMA, dicembre 2020


I numeri che non tornano

  Secondo i report dell’Istituto Superiore di Sanità, oltre il 95% dei decessi COVID è avvenuto in pazienti con pluripatologie. Ma ciò che è ancora più inquietante è che una parte significativa di questi decessi è avvenuta in soggetti già vaccinati, come emerso da analisi successive e da documenti desecretati negli Stati Uniti.

  Un’inchiesta del Senato USA sui cosiddetti Pfizer Papers ha rivelato che i dati sui decessi post-inoculazione sono stati occultati o ritardati per ottenere l’autorizzazione d’emergenza. Il report è disponibile su Il Giornale d’Italia.

“Se i decessi fossero stati registrati correttamente, l’autorizzazione dell’FDA sarebbe stata compromessa.” — Pfizer Papers, Senato USA, 2025

Chi ha abusato del proprio potere deve rispondere

  • Virologi da salotto che hanno trasformato la scienza in spettacolo.
  • Politici che hanno imposto il green pass come strumento di ricatto sociale.
  • Ordini professionali che hanno sospeso medici per aver curato secondo coscienza.
  • Media che hanno censurato ogni voce fuori dal coro.

  Tutto questo non può essere archiviato come “errore in buona fede”. È stato un abuso sistemico di potere, e chi ne è stato artefice deve rispondere davanti alla storia e, se necessario, alla giustizia.

Non dimenticare è un atto di resistenza

“Chi dimentica è complice. Chi tace è colpevole.” — L’Anticonformista Indipendente

Invitiamo ogni cittadino a:

  • Leggere i report ufficiali ISS sui decessi.
  • Consultare le sperimentazioni AIFA per comprendere la natura dei sieri.
  • Diffondere i documenti desecretati Pfizer.
  • Pretendere commissioni d’inchiesta indipendenti.

SOTTOSCRIVI PER LA VERITÀ E LA GIUSTIZIA

  Se anche tu credi che nessun potere debba restare impunito, se pensi che le vittime del silenzio istituzionale meritino rispetto, se ritieni che la Magistratura abbia il dovere morale e costituzionale di fare luce sui crimini commessi durante l’emergenza sanitaria, allora esprimi il tuo consenso.

Chiediamo formalmente:

  • L’istituzione di commissioni d’inchiesta indipendenti e pubbliche.
  • Indagini della Magistratura su tutti i livelli decisionali coinvolti: politico, sanitario, mediatico e amministrativo.
  • La pubblicazione integrale dei contratti stipulati con le case farmaceutiche.
  • L’annullamento delle sanzioni inflitte a medici, operatori sanitari e cittadini per scelte in dissenso con le imposizioni governative.

Manifestiamo insieme il nostro consenso e facciamo sentire la nostra voce!

  Condividi questo appello con più persone possibili: è il momento di unirci per costruire una grande mobilitazione civile. Il nostro obiettivo è istituire una raccolta firme che chieda formalmente alla Magistratura di indagare e rendere giustizia per le vittime delle scelte compiute durante l’emergenza Covid.

  Solo con la forza della condivisione possiamo trasformare la memoria in giustizia.

Se condividi i contenuti di questo articolo, votalo qui sotto per aiutarci a raccogliere consensi e far arrivare la voce di tutti ancora più lontano.

“Il silenzio non protegge. L’omertà non è una difesa. La giustizia è un diritto, non un privilegio.”

L’Anticonformista Indipendente


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