Lorenzo Casini: sei anni dopo, la verità bussa ancora. Ma chi risponde?

Pubblicato il 20 agosto 2025 alle ore 01:35

<<<<<  Per non dimenticare.  >>>>>


   Il 3 gennaio 2019, Lorenzo Casini viene trovato morto nella sua abitazione di Albarè di Costermano, con un guinzaglio attorno al collo. Aveva 22 anni. La Procura di Verona archivia il caso come suicidio in tempi record, ignorando elementi che oggi gridano vendetta.

 

 

Le prove ignorate, ora al centro dell’inchiesta

   Nel 2023, grazie alla tenacia della madre Elisabetta Casini, il caso viene riaperto. Non certo per merito della giustizia. Le nuove analisi rivelano:

  • Presenza di due DNA maschili sul nodo del guinzaglio, non appartenenti a Lorenzo.
  • Farmaco sedativo somministrato prima della morte, incompatibile con un suicidio autonomo.
  • Telecamere manomesse, e messaggi di aiuto ignorati da chi avrebbe potuto salvarlo.

   

   Tutto questo era già disponibile nel 2019. Ma il PM non ha ritenuto necessario approfondire. Nessuna autopsia completa. Nessuna analisi tossicologica. Nessuna verifica sulle telecamere. Solo un’archiviazione frettolosa e comoda.

Omissioni istituzionali:

chi protegge chi?

   La madre ha denunciato per omissione di soccorso tre persone: il coinquilino, l’ex fidanzato e la migliore amica. Ma il vero nodo è un altro: chi ha deciso che la vita di Lorenzo non meritava verità? Chi ha scelto di ignorare le incongruenze, le testimonianze, le paure espresse dal ragazzo nei giorni precedenti?

   La Procura ha riaperto il caso solo dopo che la stampa, gli attivisti e la famiglia hanno reso impossibile il silenzio. Ma nessuno ha chiesto scusa. Nessuno ha ammesso l’errore. Nessuno ha pagato per aver lasciato una madre sola contro un sistema che avrebbe dovuto proteggerla.

Una madre contro il muro

   Elisabetta Casini ha affrontato sei anni di silenzi, archiviazioni, spese legali, e indifferenza. Ha trasformato il dolore in lotta, e la solitudine in voce. Se oggi parliamo di Lorenzo, è solo grazie a lei.

La verità non dovrebbe costare

   In un Paese civile, la verità non si compra. Non si ottiene solo se hai i soldi per pagare avvocati e periti. La giustizia dovrebbe essere equa, accessibile, trasparente. Ma il caso Casini dimostra il contrario: che la giustizia può essere sommaria, distratta, e persino complice dell’oblio.

 

Come sostenere Elisabetta Casini

   La battaglia per Lorenzo è ancora aperta. E la madre continua a portarla avanti senza alcun sostegno da parte dello Stato. Se vuoi fare la differenza, anche un piccolo gesto può significare molto:

  • Condividi la storia di Lorenzo sui social, affinché non venga dimenticata.
  • Partecipa alle iniziative commemorative che si tengono ogni anno a Garda.
  • Se verrà aperta una raccolta fondi o una petizione, firma e contribuisci.
  • Scrivi ai media locali e nazionali per chiedere attenzione sul caso.

La verità non dovrebbe essere un privilegio. Dovrebbe essere un diritto. E difenderla è un dovere di tutti.

L'Anticonformista Indipendente continuerà a seguire il caso, perché crediamo che ogni omissione istituzionale sia una ferita alla democrazia. E che ogni madre che lotta per la verità meriti il nostro rispetto, il nostro ascolto, e il nostro sostegno.

Non voltarti dall’altra parte: domani potresti essere tu

Oggi è Elisabetta Casini a combattere contro il silenzio, contro l’indifferenza, contro un sistema che ha voltato le spalle a suo figlio. Ma domani, caro lettore, potresti essere tu a cercare giustizia per una verità negata. Potresti essere tu a bussare alle porte di chi dovrebbe proteggerti, e trovare solo muri, archiviazioni, e sguardi che si abbassano.

   Non pensare che sia una storia lontana.

   Non pensare che non ti riguardi. Perché quando la giustizia smette di essere uguale per tutti, nessuno è al sicuro. Quando la verità diventa un lusso, la democrazia è già in frantumi.


   Sostenere Elisabetta Casini significa difendere il diritto di ogni madre, di ogni figlio, di ogni cittadino a non essere dimenticato.

   Significa dire che non accettiamo più che la giustizia sia cieca solo quando fa comodo. Significa gridare che non ci arrenderemo al silenzio.

   Condividi. Partecipa. Firma. Scrivi. Fai rumore.

   Perché la verità non ha voce se non siamo noi a darle fiato. E quando ci uniamo, diventiamo una forza che nessun potere può ignorare. Uniti siamo invincibili. E questo, chi è al potere lo sa benissimo.

   Non lasciare che questa madre combatta da sola. Lorenzo merita verità. E noi, tutti noi, meritiamo giustizia.


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